Pozzolo senza fondo

La cena (armata) dei cretini e il potere che divora la satira

Adesso basta! Qualcuno deve mettere un freno a tutto ciò! Quel che è accaduto è orribile e non è possibile che questa gente arrogante e con scudi parlamentari pensi di poter fare quel che vuole e rimanere al proprio posto. I personaggi che popolano questo governo sono pericolosi per l’Italia e devono capire il loro ruolo una volta per tutte: o fanno politica o fanno satira. Tutto questo accanimento nel rubare costantemente il lavoro ai comici è a dir poco scorretto.

Ieri sera me ne stavo sul divano tranquillo a guardare il nuovo special Netflix di Dave Chappelle, di cui avrei parlato nel primo articolo del 2024, se solo non fossimo governati da una pletora di craniolesi. Insomma, sono lì sul divano che mi godo lo spettacolo quando mi arriva una notifica da Twitter: è una breaking news dell’ANSA sulla notizia che terrà banco per il prossimo quarto d’ora di indignazione digitale, e la storia è così piena di schizofrenia delle armi, comportamenti ridicoli, tassi alcolici in doppia cifra, probabili droghe pesanti, scuse puerili e idiozie generiche che mi ci vogliono alcuni minuti per realizzare che non si tratta dell’ennesimo caso di pistole allegre negli Stati Uniti. Trattasi invece dell’ennesimo caso di parlamentare italiano cretino.

Ora, io non vorrei sembrare quello fazioso che sottolinea il fatto che ancora una volta il parlamentare cretino viene da uno di quei due partiti lì, che stanno alla politica come io sto alla danza classica. Vorrei non dire che se hai un partitino di pseudo-fascisti e di colpo passi dal 4% al 30% alla stessa velocità con cui il latte bolle fuori dal pentolino mentre guardi via, poi per occupare i seggi ti tocca rastrellare gente dall’albero genealogico fino al quarto grado e viandanti nei peggiori bar di Caracas, accettando chiunque come nemmeno quando a 10 anni ti incaricavano di vendere i biglietti della lotteria dell’oratorio e all’ultimo giorno avevi ancora il blocchetto intonso. Vorrei dirvi (ed è ovvio) che se uno è cretino mica conta la maglia che indossa, conta che è un cretino. Vorrei dirvi tutto questo, ma non voglio parlare di logica, voglio parlare di satira.

Qualche giorno fa guardavo su YouTube la puntata di Tintoria con ospite il Trio Medusa, che parlando della loro esperienza a Le Iene hanno raccontato di come i politici siano passati dal fuggire di fronte a gente in cravatta e occhiali scuri ad andar loro incontro, ed è a quel punto che il gioco si era rotto, perché non solo il politico si aspettava la frecciata, lo sfottò, la domanda impertinente, ma le cercava per rendersi simpatico, e se gli diceva bene magari lo chiamavano per doppiare i Simpson, con buona pace dell’intento satirico che era diventato strumento del potere. Ecco, a me di tutta ‘sta faccenda di un deputato che si mette a fare lo sborone a una festa con una pistola carica e finisce per ferire una guardia del corpo di un sottosegretario che nel frattempo stava fuori a buttare la monnezza come l’ultimo dei galoppini, dei motivi per cui il web scandalizzato si straccerà le vesti almeno fino alla prossima di campionato, di tutto ciò a me non frega nulla.

Non mi frega nulla del fatto che i protagonisti siano entrambi deputati che dovrebbero mantenere una certa reputazione. Non mi frega nulla di sapere quanto aveva bevuto e pippato Pozzolo, chiunque egli sia, prima di sparare. Non mi frega nulla di Delmastro che cambia più volte versione per dire che i sacchi che portava fuori erano quelli della monnezza, anzi no, erano gli avanzi da mettere in frigo, anzi no, nessun sacco, stava andando al citofono per dire “Sono Gloria, ho lasciato la patente sul tavolo accanto alla frutta”. Non mi frega nulla che mentre maneggiava una pistola carica ci fossero dei bambini e non mi frega nulla nemmeno di quel povero cristo che a capodanno invece di scopare deve fare da gorilla in una proloco di un paese di provincia, e rimedia pure una ferita d’arma da fuoco.

Questo è il punto dove dite che sono insensibile alla sofferenza altrui, che poteva essere una tragedia, che però la rilevanza politica e la figuraccia internazionale e la credibilità e insomma, nessuno pensa mai ai bambini. Fatto? Ok, ora disperdetevi.

Non mi frega nulla di questa storia, dicevo, se non per il fatto che questa gente rompe il gioco della satira, e inizio a pensare che lo facciano di proposito. Lo so che sembro un complottista evangelico, e so anche che non bisogna mai attribuire al dolo ciò che è facilmente spiegabile con la stupidità, ma come può la satira irridere il potere se il potere si rende già pubblicamente ridicolo per conto suo in maniere così plateali?

Come può un autore comico, anche il più brillante, inventare una storia esagerata e ricca di personaggi idioti tanto da risultare iperbolica, quando la cronaca reale racconta di un deputato che passa per caso vicino a una proloco dove un sottosegretario sta presenziando la festa di capodanno, si imbuca alla festa e ci va armato senza apparente motivo, si mette a mostrare a tutti la sua pistola anche di fronte ai bambini – pistola che peraltro è talmente minuscola da stare interamente in un palmo di mano, e anche i doppi sensi e le battute sugli esibizionisti al parco giochi ce li siamo bruciati – e mentre il sottosegretario esce dalla stanza per portar fuori dei sacchetti dal contenuto misterioso un colpo parte e ferisce a una gamba l’unico stronzo che stava lavorando; arrivano i soccorsi e la polizia per i rilievi del caso, ma il deputato dice che sì, la pistola è mia ma non ho sparato, e comunque non potete farmi i test perché ho l’immunità parlamentare, lei non sa chi sono io, e per finire il sottosegretario fa una dichiarazione pubblica a riguardo con un filotto di “cazzo”, “puttanaio” e altri termini di altissima levatura istituzionale da sembrare un discorso particolarmente nervoso di Samuel L. Jackson. Come diavolo si fa a renderla più comica di così?

Dite quello che volete, e pensate pure che io stia prendendo la piega di Red Ronnie, ma qualcosa non quadra. Non posso non credere che questa invasione di mentecatti sia in qualche modo progettata con l’intenzione di danneggiare chi di mestiere ci fa ridere di ciò di cui da soli non rideremmo, ci fa guardare da quel punto di vista divertente a cui non avevamo pensato, ci fa immaginare cose esagerate che non penseremmo e in questo modo ristabilisce un po’ di equilibrio tra quelli che comandano e quelli che subiscono, e quel pizzico di prospettiva che spinga i primi a non fare troppe cazzate e i secondi a riconoscerle, queste cazzate, e tenerli sull’attenti.

Lo so, lo so, l’ho presa un po’ alta e un po’ troppo fiduciosa per un paese che quando va bene riduce i comici veri alle copertine da 3 minuti dei talk show, mentre dà la prima serata alle pernacchie di Pio e Amedeo. L’ho presa un po’ alta ma c’è una verità di fondo che mi scuote, e che quando un paio d’ore fa ho iniziato a scrivere questo pezzo mi sembrava una chiave comica di alleggerimento, ma ora sta prendendo chiaramente i tratti della paranoia: il potere è ingordo, e grazie a questo esercito di esaltati impreparati senza museruola sta divorando la satira; ne sta mangiando l’essenza a grandi bocconi come un pozzo senza fondo, perché ha rotto il gioco, ha trovato il modo di digerire ciò che una volta gli faceva bruciare lo stomaco, mentre noi stiamo su Twitter a fare battutine facili che sanno di Gaviscon.

Facciamo così: questo primo pezzo del 2024 è nato per essere divertente e ha finito per diventare tragico, come le micro-pistole nelle mani di merda di Pozzolo, ma già che siete arrivati qui e che il 2 gennaio è un buon giorno per gli auguri, vi auguro la cosa più sentimentale che riesco a pensare: un anno di satira urticante. Credetemi, ci serve più di quanto alle proloco di provincia servano le dotazioni antiproiettile.


Una replica a “Pozzolo senza fondo”

  1. Avatar La guerra delle pernacchie – Plautocrazia

    […] a suon di iniziative grottesche. Il nuovo capitolo di questa guerra ormai dichiarata – che io avevo già denunciato, ma voi miscredenti non mi date mai retta – passa addirittura per la premier, e nasconde una […]

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